Mercato primario e secondario spiegati: come scegliere dove investire
Quando parliamo di mercati finanziari, dobbiamo distinguere due tipologie fondamentali: il mercato primario e quello secondario. Si tratta di due ambienti con meccanismi e caratteristiche completamente diverse.
Anche se questi ambiti si susseguono cronologicamente - si parte dal primario per poi passare al secondario - ognuno ha le proprie peculiarità. È fondamentale conoscerle prima di addentrarsi negli investimenti, perché essere un investitore consapevole significa sempre informarsi adeguatamente.
Le distinzioni tra questi due settori sono numerose, soprattutto a livello funzionale e legislativo. Per non annoiarti troppo, in questo articolo mi concentrerò esclusivamente sugli aspetti più importanti, spiegandoli in modo chiaro e accessibile con esempi pratici.
Scoprirai come funzionano questi ambienti di negoziazione, la distinzione tra investire in strumenti di nuova emissione (come le IPO) e in quelli già quotati e l'accessibilità per vari tipi di investitori. Infine, farò alcune riflessioni su quando è meglio operare su uno rispetto all'altro. Al termine di questa lettura, avrai chiare le distinzioni necessarie per operare in entrambi con maggiore consapevolezza e meno dubbi.
Il mercato primario: dove nascono gli investimenti
Il mercato finanziario primario rappresenta quell'ambiente economico virtuale dove i prodotti finanziari di nuova emissione vengono offerti per la prima volta agli investitori. È qui che stati e società raccolgono capitale fresco per finanziarsi, espandere le proprie attività o soddisfare specifiche esigenze finanziarie.
Quando acquistiamo nel mercato primario, stiamo comprando direttamente dall'emittente, finanziandolo "realmente" e contribuendo concretamente alla sua crescita o al suo fabbisogno di liquidità.
Accessibilità e distinzione tra investitori
Il mercato primario presenta una caratteristica particolare: non è accessibile a tutti allo stesso modo. Dobbiamo distinguere tra due categorie principali di operatori:
- Investitori istituzionali: banche, fondi pensione, società di gestione del risparmio e altri intermediari finanziari. Questi soggetti hanno accesso diretto al mercato primario e acquistano grandi quantitativi di strumenti per poi rivenderli nel mercato secondario.
- Investitori retail: noi piccoli risparmiatori. Possiamo partecipare al mercato primario, ma solo indirettamente. Ad esempio, possiamo rivolgerci alla nostra banca per sottoscrivere azioni di una IPO o partecipare alle aste dei titoli di Stato. In pratica, però, forniamo solo il capitale: saranno le banche o altri intermediari a gestire effettivamente le operazioni per nostro conto, agendo come nostri rappresentanti nel processo di sottoscrizione.
Come funzionano le emissioni: IPO e aste
Nel mercato primario vengono collocati per la prima volta diversi prodotti finanziari: obbligazioni, azioni e quote di fondi (sia ETF che fondi comuni d'investimento). È importante sapere che si tratta esclusivamente di un mercato di acquisto - non è destinato alla vendita, per quello esiste il mercato secondario.
Nota sui fondi e derivati: L'unica eccezione sono i fondi comuni d'investimento aperti, che possono essere sia acquistati che venduti nel mercato primario. Gli strumenti derivati (come futures e opzioni), invece, non vengono emessi qui: sono contratti creati bilateralmente e negoziati su mercati specializzati come quello over-the-counter (OTC).
Ora vediamo come funzionano concretamente i due principali meccanismi di emissione:
Il Processo delle IPO
Quando una società vuole raccogliere capitale, lo fa tipicamente tramite una IPO (Offerta Pubblica Iniziale). Ecco come si svolge il processo:
- La società decide di quotarsi in borsa mettendo a disposizione del pubblico un numero limitato di azioni.
- Viene stabilito un range di prezzo indicativo basato su valutazioni preliminari.
- Gli investitori interessati esprimono il quantitativo desiderato e il prezzo massimo che sarebbero disposti a pagare (questa è un'indicazione di interesse, non un impegno definitivo).
- Al termine del periodo di sottoscrizione - che ha sempre una durata limitata - vengono analizzate tutte le richieste.
- Viene determinato il prezzo finale e le azioni vengono assegnate a quel prezzo.
Le Aste per le Obbligazioni
Per le obbligazioni, che sono prodotti di debito più "standardizzati" rispetto alle azioni, la vendita avviene tipicamente attraverso aste pubbliche. Questo meccanismo è particolarmente comune per i titoli di Stato, dove gli investitori presentano le loro offerte e vengono serviti secondo criteri prestabiliti di prezzo e quantità.
I rischi da conoscere nel mercato primario
Investire nel mercato primario comporta alcuni rischi specifici che dobbiamo conoscere bene. Eccoli nel dettaglio:
- Rischio di solvibilità dell'emittente: la società o l'ente che emette il prodotto finanziario potrebbe non riuscire a rimborsare il capitale prestato o a pagare i dividendi promessi. Questo rischio è particolarmente elevato per le nuove emissioni, dove non abbiamo uno storico di performance da valutare. Pensiamo a una startup che debutta in borsa: non sappiamo ancora come si comporterà nel lungo termine.
- Rischio di mercato: una volta emessi, i prezzi degli strumenti possono variare significativamente in base alla domanda e all'offerta nel mercato secondario. Il prezzo di emissione potrebbe rivelarsi troppo elevato, causando una perdita non appena il prodotto inizia a essere negoziato pubblicamente. È quello che succede quando un'IPO "flop" e il titolo crolla nei primi giorni di negoziazione.
- Rischio di liquidità: finché gli strumenti non vengono quotati nel mercato secondario, la liquidità è estremamente limitata. Questo rende molto difficile, se non impossibile, vendere le nuove emissioni prima della quotazione ufficiale. In pratica, rimaniamo "bloccati" con il nostro investimento fino al momento della quotazione, senza possibilità di uscita anticipata.
Il mercato secondario: dove avvengono gli scambi quotidiani
Il mercato secondario rappresenta l'ambiente dove si comprano e vendono i prodotti finanziari già emessi e quotati in borsa. Quando un'azienda o uno stato decide di "quotarsi in borsa", significa che i suoi asset (come azioni o obbligazioni) vengono ammessi alla negoziazione su un mercato regolamentato, diventando così pubblici e disponibili per tutti noi risparmiatori interessati.
A differenza del primo mercato, qui non hai a che fare direttamente con l'emittente, ma con altri investitori come te. Quando operi in questo ambiente si parla di "scambi", proprio perché stai effettivamente scambiando un asset con un altro investitore.
Ecco un dettaglio fondamentale che molti non comprendono: quando cerchi online il prezzo di un titolo, quello che vedi rappresenta l'ultima transazione completata tra due investitori. Non è necessariamente il prezzo esatto al quale potrai comprare o vendere in quel momento, ma ti dà un'ottima indicazione del valore corrente di mercato.
Come si formano i prezzi: spread e meccanismi di mercato
Nel mercato secondario i prezzi si formano attraverso la classica legge di domanda e offerta. Se molti vogliono comprare uno strumento, il prezzo sale; se molti vogliono venderlo, scende. È un meccanismo naturale e continuo che riflette il sentiment degli investitori.
Questo meccanismo dinamico porta a una caratteristica peculiare: quando ti avvicini a negoziare un asset, ti ritroverai sempre davanti a due quotazioni distinte:
- Bid (o denaro): il prezzo più alto che un acquirente è disposto a pagare.
- Ask (o lettera): il prezzo più basso che un venditore è disposto ad accettare.
La differenza tra questi due valori rappresenta lo spread ed è un costo che ricade sull'investitore. Facciamo un esempio concreto: se il bid di un'azione è 99€ e l'ask è 101€, lo spread è di 2€. Questo margine viene trattenuto dall'intermediario (la tua banca o il broker) come compenso per aver facilitato la transazione.
Per te risparmiatore, questo significa acquistare sempre al prezzo più alto (ask) e vendere a quello più basso (bid) nel momento della negoziazione. La differenza rappresenta il costo implicito dell'operazione.
Più uno prodotto è attivamente negoziato, più lo spread si riduce e maggiore è la sua liquidità - ovvero la facilità con cui puoi convertirlo in denaro senza impattare significativamente sul valore di mercato. Questa liquidità è uno dei vantaggi principali del mercato secondario: ti permette di entrare e uscire dalle posizioni quando desideri, monitorando i prezzi in tempo reale.
Come accedere al mercato: Il ruolo di banche e broker
Nel secondo mercato, anche tu piccolo risparmiatore hai accesso facilitato, ma dovrai sempre operare attraverso un intermediario: una banca o un broker (prima di iniziare a investire dovrai aprire un conto titoli). Questa necessità nasce dalla natura stessa del sistema: i mercati regolamentati richiedono autorizzazioni specifiche per accedere direttamente alle negoziazioni, autorizzazioni che solo gli intermediari finanziari possiedono.
Gli intermediari fungono da ponte tra te e il mercato, fornendoti le piattaforme tecnologiche e gli strumenti necessari per partecipare alle negoziazioni. In cambio di questo servizio, applicano commissioni per ogni operazione - il loro modello di business si basa proprio su questo flusso di ricavi.
Il mercato secondario ti offre accesso a un'ampia gamma di strumenti finanziari: azioni di società quotate, obbligazioni (corporate e governative), ETP come ETF, ETC e ETN, fondi chiusi, e derivati come futures, opzioni e CFD. Puoi anche investire in materie prime attraverso derivati specifici o ETP dedicati.
Questa varietà e accessibilità rendono il secondo mercato il palcoscenico principale per la maggior parte di noi operatori retail, dove puoi costruire e gestire il tuo portafoglio con flessibilità e controllo quotidiano. La possibilità di monitorare costantemente le performance e di modificare le posizioni in tempo reale rappresenta un vantaggio decisivo per chi vuole mantenere il controllo attivo sui propri investimenti.
Mercato primario vs secondario: confronto e strategie
Facciamo un breve riepilogo delle differenze principali che abbiamo visto:
Mercato primario: è il luogo dove vengono emessi per la prima volta i titoli, con accesso principalmente riservato agli investitori istituzionali e prezzi prefissati o determinati all'asta.
Mercato secondario: è il luogo dove i titoli vengono scambiati tra investitori, con accesso facilitato anche per noi investitori comuni e prezzi determinati da domanda e offerta in tempo reale.
Ecco però un aspetto cruciale che molti non comprendono: per finanziare realmente una società o uno stato, dovresti comprare nel primo mercato. Solo lì stai effettivamente investendo nella società, prestandole concretamente i tuoi soldi.
Nel secondo mercato, invece, scambi titoli con altri investitori senza finanziare direttamente gli emittenti. Le variazioni dei prezzi qui non influenzano il patrimonio dell'emittente, almeno non direttamente.
Ti faccio un esempio pratico per chiarire meglio questo concetto. Immagina un'azienda che emette 100.000 azioni a 100€, raccogliendo così 10.000.000€. Queste azioni vengono acquistate sul mercato primario da una banca, che effettivamente finanzia l'azienda con 10 milioni di euro. La banca poi rivende queste azioni sul mercato secondario.
Passano 5 anni e il prezzo è salito a 200€ per azione. Se tu comprassi quell'azione a 200€, non stai finanziando la società con 200€. Stai semplicemente scambiando 200€ per un'azione già esistente.
Questo non significa però che le performance nel mercato secondario siano irrilevanti per le aziende. Anzi, possono avere effetti indiretti molto significativi:
- Reputazione e credibilità: un calo drastico può peggiorare l'immagine aziendale, mentre un aumento può migliorare il sentiment degli investitori
- Rating obbligazionario: le performance di mercato possono influenzare le valutazioni delle agenzie di rating
- Future emissioni: un prezzo elevato facilita nuove raccolte di capitale, permettendo all'azienda di emettere meno azioni per lo stesso finanziamento e riducendo la diluizione per gli azionisti esistenti (cioè l'effetto per cui più azioni in circolazione significano una quota di proprietà minore per ciascun investitore)
Dove conviene investire: guida alla scelta
In generale, per la maggior parte dei casi, conviene operare nel mercato secondario. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni da valutare attentamente.
I vantaggi di comprare nel mercato primario sono interessanti:
- Zero commissioni per la sottoscrizione di titoli di Stato (ma verifica sempre con il tuo intermediario).
- Premi fedeltà per le obbligazioni governative mantenute fino a scadenza - si tratta di bonus aggiuntivi che lo Stato riconosce a chi non vende prima della naturale scadenza (ma verifica sempre che lo Stato emittente preveda effettivamente questi bonus).
- Assenza dello spread bid-ask (quella differenza tra prezzo di acquisto e vendita che ti "costa" ogni volta che operi).
Tuttavia, ci sono problemi significativi che rendono il primo mercato meno attraente per la maggior parte degli investitori retail.
Ricordiamoci dei rischi che abbiamo già visto: la scarsa liquidità (non puoi vendere fino alla quotazione), l'alta volatilità iniziale e l'incertezza sulle quantità che effettivamente riceverai. Questi aspetti rendono l'operatività nel mercato primario più complessa e rischiosa.
IPO e nuove emissioni: investimento o speculazione?
Sii onesto con te stesso: partecipare a un'IPO o alla prima emissione di un fondo è molto rischioso. Molte aziende falliscono o crollano poco dopo la quotazione in borsa. Questo tipo di operazioni si avvicina più alla speculazione che all'investimento ragionato.
La situazione cambia quando parliamo di azioni o fondi già quotati che stanno effettuando un aumento di capitale. In questo caso hai già uno storico di performance da valutare e l'azienda ha dimostrato la sua solidità nel mercato. Rimane comunque un'operazione con volatilità elevata post-emissione, ma risulta più comprensibile e valutabile rispetto a una IPO. È adatta a chi ha un'alta propensione al rischio e sa quello che sta facendo.
Il caso particolare delle obbligazioni
Per le obbligazioni, invece, il discorso è diverso. Qui il primo mercato può effettivamente rappresentare un'opportunità interessante, specialmente per i titoli di Stato.
Come abbiamo visto, comprare obbligazioni governative in emissione primaria ti permette di:
- Evitare le commissioni di sottoscrizione
- Accedere ai premi fedeltà se mantieni il titolo fino a scadenza
- Non pagare lo spread bid-ask
Questi vantaggi sono concreti e misurabili. Se hai un orizzonte di investimento che coincide con la scadenza dell'obbligazione e non hai bisogno di liquidità immediata, il primo mercato può essere la scelta migliore.
D'altra parte, il secondo mercato ti offre maggiore flessibilità: puoi vendere quando vuoi e hai accesso a una gamma più ampia di scadenze e emittenti. La scelta dipende dalla tua strategia: se punti al "buy and hold" fino a scadenza e vuoi massimizzare il rendimento, il primo mercato ha senso. Se preferisci mantenere flessibilità e liquidità, il secondo è più adatto.
Conclusione
Comprendere la differenza tra questi due mercati è fondamentale per ogni investitore consapevole. Il primo mercato ti offre la possibilità di finanziare direttamente società e stati, ma spesso con rischi elevati e accesso limitato. Il secondo rappresenta il tuo "palcoscenico" quotidiano per costruire e gestire il portafoglio, garantendo liquidità e flessibilità.
La chiave è sempre la conoscenza: più comprendi questi meccanismi, migliori saranno le tue scelte finanziarie. Non esiste una risposta universale su dove operare - dipende dai tuoi obiettivi, dalla tua propensione al rischio e dalla strategia che vuoi seguire.